A Prato ormai non si parla d’altro: i cinesi in città avrebbero già il vaccino a disposizione anti Covid. I pratesi che lavorano nei macrolotti industriali e che sono a stretto contatto con la comunità cinese ne stanno già parlando da qualche settimana: a Prato il vaccino starebbe girando di aziende in azienda, di confezione in confezione, di casa in casa. Prima i ricchi, quelli che sono lo possono permettere, e poi gli operai. Perché il distretto non può più permettersi di fermarsi.
In realtà pare che, chi se lo è potuto permettere, nei mesi scorsi sarebbe già volato in Cina per sottoporsi alla prima ondata di vaccinazioni per poi fare ritorno a Prato. Quelli meno abbienti, che non hanno i soldi per potersi pagare un biglietto andata e ritorno per l’Asia, starebbero aspettando di riceverlo qui (qualcuno sostiene che delle prime dosi siano già state iniettate nelle ultime settimane) in quello che sembra essere a tutti gli effetti un mercato parallelo fuori dal controllo sanitario nazionale.
Molti italiani che lavorano nel distretto, magari in aziende che intrattengono rapporti di import ed export con la China, sembra abbiamo già ricevuto numerose offerte via Whatsapp e mail dai colleghi e partner cinesi. Una dose di vaccino costerebbe circa 50€.
Al momento si tratta solamente di gossip che, però, sta cominciando a rimbalzare tra i pratesi in maniera più che insistente. Addirittura, si vocifera che una nota farmacia pratese venderebbe già sottobanco delle dosi di vaccino provenienti dalla Cina.
Sono solo dicerie o c’è qualcosa di vero?
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