Poco più di dieci giorni fa l’AGIS, Associazione generale italiana dello Spettacolo, ha pubblicato un dato molto interessante, soprattutto in funzione della recente decisione del Governo di chiudere cinema e teatri.
Nel periodo di tempo che va dal 15 giugno ai primi giorni di ottobre, su 347.262 fruitori divisi in 2.782 spettacoli tra lirica, prosa, danza e concerti che hanno avuto 130 spettatori in media, è stato registrato solamente un positivo al Covid sulla base delle segnalazioni pervenute dalle ASL territoriali.
Numeri alla mano, lascia veramente perplessi quindi la scelta di Conte e dei suoi di stoppare teatri e cinema che, ricordiamolo, hanno anche dovuto investire molto nei mesi scorsi per poter garantire, ai clienti e anche agli addetti ai lavori, gli standard richiesta dalle nuove normative Covid.
Una vera beffa per gli oltre 100.000 lavoratori del settore. Uno schiaffo vero e proprio a tutto il Paese che va a colpire un indotto che, secondo la ricerca presentata recentemente dall’Istituto Makno, produce un valore aggiunto annuo di 4,7 miliardi e una produzione aggiuntiva di 10,8 miliardi.
La domanda che sorge spontanea, a questo punto, è una sola: questo governo le decisioni le prende al buio o con il supporto di dati e statistiche? Cioè, alla base di tutto, c’è un metodo scientifico che regola le scelte del Conte Bis oppure c’è solo la paura di perdere il consenso?
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