Il “Salva-Stadi” ennesimo teatrino della politica fiorentina. Commisso non si faccia fregare

Nella nottata appena trascorsa, la Commissione in Senato ha dato parere favorevole a quanto prevede l’emendamento inserito del Decreto Semplificazioni che, in teoria, ridimensionerebbe i poteri della Soprintendenza e permetterebbe così procedure più snelle per il rifacimento, nello specifico, dello stadio Artemio Franchi di Firenze. Personalmente, dopo quasi quindici anni di bugie da parte di tutta la classe politica dirigente fiorentina, non mi fido più e finché non potrò sedermi a vedere la squadra per cui faccio il tifo da 34 anni in uno stadio nuovo o ampiamente rinnovato, continuerò a non fidarmi. A me non interessa che la casa della Fiorentina sia un Franchi rinnovato o un impianto nuovo a Campi Bisenzio. Sono un tifoso e voglio solo uno stadio moderno, dove si veda e non si prenda l’acqua, che possa raggiungere facilmente e nel quale magari posso fermarci a cena dopo la partita.

Ad alimentare la mia sfiducia anche su un passaggio delicato come questo, su cui tutti i protagonisti politici di ogni schieramento si stanno affrettando a presentarsi come unici vincitori, ci sono ad esempio le dichiarazioni opposte di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, e di Rosa Maria Di Giorgi deputata del PD, da molto tempo in prima sul tema del restyling del Franchi.

Queste le parole di Renzi riportare da FirenzeViola prima di pranzo:”Si può andare avanti con il parere del Comune senza quello della Soprintendenza, questo era nell’emendamento e nella proposta. Stanotte si è votato in Commissione, venerdì voteremo in aula al Senato e poi alla Camera, dove non ci saranno modifiche. Entro il 13 settembre, insomma, sarà legge: al mio emendamento si sono uniti anche il PD, Forza Italia, le autonomie e Fratelli d’Italia.”

Qualche minuto prima, sempre su FirenzeViola, l’onorevole PD Di Giorgi aveva risposto cosi alla domanda sull’eventuale ridimensionamento del ruolo delle soprintendenze:”Questo no, perché era ciò che diceva nel suo testo Italia Viva ma noi non l’avremmo mai votato. Renzi è congiunto assieme a Caterina Biti sul nostro emendamento con la prima firma, in quanto ex sindaco di Firenze. Le soprintendenze dovranno ancora esaminare i progetti, solo che adesso avranno altri elementi prioritari. I criteri funzionali di una struttura diventano primari e speriamo che ci sia collaborazione massima: non conviene a nessuno che le strutture degradino”.

IL GIOCHINO DELLA POLITICA. Andiamo con ordine. Renzi dice che PD, Forza Italia, le autonomie e FdI sono andate sul suo emendamento. La Di Giorgi invece sostiene che sarebbe stato Renzi a congiungere sull’emendamento del PD. Dove sta la verità? Non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai. Detto questo, fin qui comunque si rimane nel novero delle classiche (e stucchevoli) dinamiche politiche. Dove riescono ad inserirsi persino quelli di Fratelli d’Italia, nella persona del senatore Achille Totaro, altro senatore fiorentino, che non ha perso tempo nel rivendicare il ruolo fondamentale del suo partito nonché la reale primogenitura dell’emendamento decisivo con un comunicato che attacca così:”GRAZIE A FDI OGGI BELLA GIORNATA PER TUTTI FIORENTINI. Oggi è una bella giornata per Firenze. Il via libera questa notte dell’emendamento di Fratelli d’Italia al decreto Semplificazioni consentirà di avviare la ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi.”

TUTTI ATTENTI AL VOTO REGIONALE. Ciò che appare subito chiaro agli occhi degli osservatori anche meno attenti, è come questo passaggio politico in Parlamento avvenga a pochi giorni dal voto regionale che, secondo gli ultimi sondaggi, è ancora dall’esito molto incerto. Grazie ad un accordo politico per il quale quasi tutti adesso possono vantare di essere stati gli artefici di questo grande risultato, sono sicuro che saranno in molti ad approfittarne elettoralmente per accrescere il proprio consenso in vista del voto del 21 settembre. Sicuramente lo faranno nel PD, in Italia Viva e in FdI.

PESSINA QUINDI È FUORI? NON PROPRIO. Tornando alle risposte diverse date da Renzi e dalla Di Giorgi, ciò che emerge è un aspetto che a mio avviso, oltre ad essere molto chiaro, risulta di una importanza centrale: la soprintendenza non è stata messa in alcun modo da parte. Il ruolo di Pessina magari sarà stato anche in parte rivisto, ma non è stato assolutamente messo fuori dai giochi come aveva garantito Renzi (e in realtà come continua ancora a garantire) ma, soprattutto, come chiedeva Commisso. L’emendamento di Renzi, ricordiamolo, era stato giudicato, proprio per questo aspetto, inammissibile. Il proprietario della Fiorentina era stato molto chiaro su questo punto, escludendo categoricamente qualsiasi tipo di investimento sullo stadio nel caso in cui, sui suoi soldi, il soprintendente Pessina avesse potuto mantenere anche mezzo potere di veto o di divieto.

RIASSUMENDO:

  • l’emendamento “Salva-Stadi” passato in Commissione è quello a firma PD. È stato votato da Renzi e da Italia Viva e da Totaro e FdI. Senza i voti di FdI non sarebbe passato, ma non è l’emendamento né di IV né di FdI. Bene dirselo per chiarezza
  • questo emendamento, di fatto, non cambia di molto le cose. Se Commisso vorrà investire sul Franchi, non sarà assolutamente libero (cosa che chiedeva) di poter fare ciò che reputa necessario (ad esempio quello che Percassi ha potuto fare nel Gewiss Stadium di Bergamo). Ci sarà sempre la Soprintendenza che potrà dire la sua ed, eventualmente, chiedere modifiche o mettere il veto su delle decisioni
  • sicuramente il ruolo di Pessina è stato ridimensionato ma il parere della Soprintendenza risulta ancora fondamentale
  • più che un’operazione per permettere a Commisso di poter investire sul Franchi, sembra l’ennesimo teatrino della politica fiorentina per continuare a governare la regione in vista del voto del 21 settembre

IL RISULTATO? Temo che l’unica conseguenza sarà un ulteriore perdita di tempo e di melina tra i vari livelli amministrativi. Ci sono già le prime perplessità in città, ad esempio quella espressa dall’Ordine degli Architetti. Al di là di ogni considerazione, mi sembra l’ultima estrema disperata difesa dell’estabilishment fiorentino per non vedere il nuovo stadio nascere fuori dai confini comunali.

Discorsi che sicuramente non riuscirà a comprendere e ad accettare un presidente che, partito giovane dalla Calabria con la famosa valigia di cartone, è riuscito a costruire un vero e proprio impero negli States. Un uomo per il quale, i confini, non esistono se non nella nostra immaginazione.

Una risposta a "Il “Salva-Stadi” ennesimo teatrino della politica fiorentina. Commisso non si faccia fregare"

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  1. In realtà non è proprio così.
    Questo provvedimento esclude la costruzione dello stadio a Campi Bisenzio da parte di Comisso che avrebbe messo in crisi il progetto trasversale, ma renziano nella sostanza, del prolungamento della pista di Peretola (uno scandalo Enimont più legale).
    Il primo intervento pubblico del nuovo AD di Toscana Aeroporti fu la minaccia legale verso la Fiorentina.
    Da qui la rivolta dei tifosi viola e le scuse di TA con uno striscione.
    Tutti contenti adesso?
    Tutti i partiti avranno la loro parte, tranne i 5 stelle.
    Nardella non sarà ricordato come il Sindaco che avrà fatto scappare la Fiorentina da campo di Marte e la Costa Toscana più impoverita con la riduzione dei passeggeri al Galilei continuerà ad andare più a destra mentre PD e renziani saranno sempre di meno ed arroccati tra Firenze e Rignano forse per gli ultimi 5 anni.
    Forse….

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