Stremao Meravigliao

L’arrivo nella giornata di sabato di Matteo Salvini in città ha, come sempre accade quando il Capitano varca il casello di Prato Est, acceso il dibattito locale. Fari puntati in particolar modo sulla visita a Stremao, una onlus attiva ormai da qualche anno che ha trovato la sua sede da poco a Montemurlo.

Da qualche giorno sto ficcando un po’ il naso sulle tante associazioni di volontariato nate ultimamente e che, per ragioni diverse, hanno attirato l’attenzione di molti. Alla notizia della visita di Salvini e dopo i primi commenti dubbiosi da parte dei commentatori social in merito a quanto quest’ultima fosse opportuna, i responsabili di Stremao si sono affrettati a dire sui loro canali ufficiali che l’associazione in realtà è apartitica e apolitica. Risolto qui? Niente affatto.

L’ex Ministro degli Interni ha dedicato alla visita un post con un breve video e, le parole da lui usate, hanno sollevato la protesta di tanti cittadini pratesi che non condividono il suo motto ormai celebre “prima gli italiani”.

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Dato lo stupore di molti e per dare l’opportunità ai fondatori di Stremao di smentire le parole di Salvini, li ho taggati su un post Facebook chiedendo loro una presa di posizione pubblica su queste dichiarazioni che hanno fatto, nel frattempo, il giro d’Italia. AIUTATE DAVVERO LE FAMIGLIE ITALIANE O AIUTATE LE FAMIGLIE CHE HANNO BISOGNO, QUALUNQUE ESSA SIA LA LORO NAZIONALITÀ? Risposta che però, ahimè, non è mai arrivata. Sono stato contattato in privato da uno di loro, che oltre a qualche offesa sgangherata non ha saputo far altro che dirmi di andare a trovargli di persona e di aiutarli anziché stare sul divano. Come se desse per scontato che tutti coloro che non aiutano Stremao in realtà passano il tempo ad oziare sul divano. Personalmente, da agnostico e da radicale convinto, quando voglio fare beneficienza mi rivolgo alla Caritas perché ho la certezza che loro aiutano veramente chi ha bisogno senza guardare il passaporto.

Questo silenzio, insieme ai numerosi commenti e ai tantissimi messaggi privati che mi sono arrivati in tutta la giornata, mi ha spinto a fare delle ricerche per trovare la risposta a quel semplice quesito. Risposta che ho trovato facilmente spulciando nel loro gruppo Facebook, dove sono molti i riferimenti al famoso motto PRIMA GLI ITALIANI lanciato da Salvini. Qui di seguito vi posto solamente qualche passaggio dove, a utilizzare queste espressioni, sono proprio i due fondatori e responsabili.

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Arrivati a questo punto la questione è molto semplice. Innanzitutto io rispetto tutti coloro che fanno del bene e si sacrificano per aiutare gli altri. È una cosa davvero e preziosissima, soprattutto per il momento che stiamo vivendo. Detto questo, siamo tutti adulti e vaccinati per esser consapevoli che ospitare uno con il pedigree Salvini qualche attenzioncina e qualche pressioncina in più te la porta. Inevitabilmente.

Allo stesso tempo siamo anche tutti perfettamente consapevoli che una onlus che si dichiara apertamente apartitica, se poi si ritrova ad ospitare Salvini, a specificare sui gruppi ogni volta che PRIMA CI SONO GLI ITALIANI, a stampare il tricolore praticamente ovunque manco fossimo ad un raduno di nostalgici a Predappio, qualche dubbio in più lo fa venire.

E, badate bene, viviamo in una terra dove ci sono centinaia di associazioni di volontariato che da decenni strizzano l’occhio alla sinistra e si spartiscono il potere adesso col PD. Se ne nascesse qualcuna vicina alla destra, vivaddio! Magari! Da ultra radicale rivendico con forza la libertà di fare volontariato anche spinti da un insieme di valori vicini alla destra. Patria, famiglia, prima gli italiani. Tutto quello che volete. Da ultra radicale però non accetto neanche di essere preso per i fondelli.

Se si accetta la visita di Salvini, non si faccia poi finta di cascare dal pero come gli ultimi arrivati. Si deve essere consapevoli di ospitare uno che, coi suoi decreti, ha legittimato l’abbandono in mare di persone alla deriva e in pericolo di viva (maledetto PD che, al governo da un anno, non ha ancora toccato quei decreti vergognosi) o che discrimina le persone in base alla loro carta di identità. Nessuno, nonostante in un video voi affermiate il contrario, vi accusa di essere omofobi o razzisti. O, almeno, non mi sono permesso io. Io ho fatto una semplice domanda alla quale non avete risposto. Stop.

Fate un lavoro prezioso e, siccome i sacrifici sono i vostri, non vi dovete vergognare in alcun modo di presentarvi per ciò che siete e per quello in cui credete. Risparmiateci solo la retorica dell’apartiticità e del voler rimanere lontano dalla politica. Sicuramente la prossima volta sapete come fare. Tutto qui.

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