Le candidature ufficiali arriveranno il 21 agosto a un mese dal voto regionale del 21 settembre ma le conferme, almeno per i consiglieri uscenti, sono già arrivate. Nicola Ciolini e Ilaria Bugetti correranno entrambi nelle fila del Partito Democratico per provare a rientrare in regione. Insieme a loro, ormai certi di un posto, ci sono anche l’ex sindaco di Poggio a Caiano Marco Martini e l’ex assessore della prima giunta Biffoni Mariagrazia Ciambellotti. Mancano solo due posti, un uomo e una donna, per completare la lista dei sei candidati. Si parla anche insistentemente (e a ragione, aggiungo io, dato il suo splendido lavoro negli ultimi dieci anni) dell’ex sindaco di Montemurlo Mauro Lorenzini ma, si sa, le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
Importante sottolineare come stavolta, a differenza del 2015, a Prato scatterà solamente un consigliere e non due. Per questo motivo la battaglia interna tra i candidati è più che mai accesa.
Fa riflettere l’atteggiamento del sindaco di Prato Matteo Biffoni, che dovrebbe essere sia il riferimento politico principale di tutto il partito a livello provinciale che la prima carica istituzionale della città, che da un paio di mesi si porta appresso come un chihuahua il consigliere regionale uscente Nicola Ciolini ad ogni evento pubblico, cena o inaugurazione. E c’è persino chi giura anche di averli visti andare insieme al bagno. Storie su storie su Instagram. Post su post Facebook.
Vi sembra opportuno che il sindaco che dovrebbe rappresentare tutti e che, soprattutto, dovrebbe solo augurarsi che il proprio partito faccia un buon risultato in chiave regionale e provinciale, si esponga così evidentemente per uno solo dei sei candidati? Gli altri cinque candidati cosa ne pensano?
L’atteggiamento inopportuno del sindaco Biffoni fa seguito al primo endorsement ufficiale a favore di Ciolini arrivato la scorsa settimana durante l’ultima puntata di Targettopoli Live. Giovedì scorso fu il Presidente del Consiglio Comunale Gabriele Alberti, seconda carica istituzionale del Comune di Prato, ad esporsi pubblicamente in favore del consigliere regionale uscente.
Si prefigura una vera e propria guerra interna su più livelli. E siamo solo all’inizio.
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