C’eravamo tanto amati è stato un bellissimo film del 1974 di Ettore Scola con Vittorio Gasmann, Nino Manfredi e Stefani Sandrelli ma, visto il momento, potrebbe anche essere il titolo della storia politica tra Massimo Taiti, delegato provinciale del Coni, e il sindaco di Prato Matteo Biffoni.
Sono passati soltanto sei anni, anche se in politica sei anni sono più o meno l’equivalente di un’era geologica, da quando l’avvocato si candidò nella lista civica di Biffoni. Di anni ne sono passati invece cinque da quando Biffoni entrò nella storia della nostra città per essere stato il primo sindaco ad essere ospitato pubblicamente (chissà invece quanti sono stati quelli in gran segreto) dalla loggia “Meoni e Mazzoni” del Grande Oriente d’Italia, dove Taiti era e dovrebbe ancora essere Gran Maestro.
Durante questi ultimi anni però, i rapporti tra i due si sarebbero un po’ incrinati. Complici forse anche gli strascichi giudiziari nella vicenda Lungobisenzio, che ha sempre visto l’avvocato Taiti in quanto delegato Coni in una posizione molto critica nei confronti di come l’amministrazione comunale ha gestito l’intera faccenda. È bastato un questionario che la Giunta ha deciso di indirizzare alle società sportive del territorio a far scoppiare una bagarre che, da tempo, due cariche cittadine così importanti non ci facevano vedere. Come ha riportato TV PRATO in questo articolo, Taiti ha accusato la Giunta “di gingillarsi in assurde, estemporanee e ritardate iniziative che continueranno a far perdere tempo”. Taiti si è chiesto poi “quanti saranno i contributi che verranno messi a disposizione del mondo sportivo cittadino”, ricordando che servono “subito tanti soldi a fondo perduto”.
La risposta dal Comune non si è fatta attendere. “Riteniamo questa azione di grande utilità per l’amministrazione comunale, che pur nei limiti del proprio campo di azione, delle competenze attribuite e delle risorse disponibili, vuole provare ad attuare una serie di politiche che possano sostenere lo sport cittadino – replicano Biffoni e il consigliere comunale con delega allo sport Enrico Romei – Modulando i rapporti con gli altri enti come Regione e governo, a cui rivolgere le istanze recepite dal questionario”.
Poi, il sindaco non ha rinunciato a tirare una vera e propria bordata personale, a mio avviso un po’ scomposta, verso Taiti. “L’assoluta inconsistenza del delegato provinciale del Coni si evidenzia nella richiesta, immagino quanto a lungo pensata e approfondita, di chiedere al Comune soldi a fondo perduto prima per il calcio e poi, dopo ulteriore riflessione, per tutti gli altri sport. Pensavo che il Coni facesse politiche sportive ma si vede che il suo delegato provinciale non è all’altezza della sfida che abbiamo davanti. Posso già assicurare che metteremo soldi sullo sport così come sul sociale, la scuola, lo sviluppo economico, la cultura, il turismo, le infrastrutture, la mobilità, la manutenzione della città e tutto il resto. Dal delegato provinciale la città di Prato sta ancora aspettando l’intervento sulla palestra Etruria, che era di proprietà del Coni”.
La replica di Taiti è arrivata in serata. “Se io sono inadeguato allora lui non è aggiornato. Questa città è senza assessore allo sport da due legislature, ha un problema colossale da anni con i bilanci del Cgfs, ha uno stadio chiuso da oltre 1250 giorni, è sprovvisto di piscina olimpionica coperta, ha una pista d’atletica priva di illuminazione e manca un vero palazzetto dello sport. Sono io a essere inadeguato o lo è il Comune? Se il sindaco ha reagito in maniera così scomposta significa che ho colpito nel segno. Confermo parola per parola quello che ho detto e invito Biffoni a un confronto pubblico quando vuole. Infine un’ultima domanda: il Comune quanto stanzia per lo sport? Noi come Coni regionale per la Toscana abbiamo messo 481mila euro, a cui si sommano oltre 100 milioni a livello nazionale. E il Comune? Si è mosso dopo tre mesi e mezzo dalla pandemia e ancora non parla di fondi per società e associazioni sportive”.
Delle vere e proprie sportellate che non hanno niente da invidiare a quelle che, per anni, ci hanno fatto vedere Valentino Rossi e Marc Marquez. Un botta e risposta che, al di là del merito, ci offre un quadro inedito per la nostra città: due protagonisti della polis che decidono di confrontarsi a viso aperto su un tema caro ad entrambi e che, finalmente, decidono di far volare gli stracci non nei soliti corridoi della politica cittadina, lontani dagli occhi indiscreti, ma direttamente in piazza davanti a tutti. Anziché rinchiudersi chissà dove a lavare insieme i propri panni sporchi, sono scesi in mezzo di strada e hanno deciso di affrontare un tema così delicato davanti a tutti.
Adesso però, caro Taiti, caro Biffoni, da dove vi siete spinti non si torna indietro. Taiti ha chiesto un confronto pubblico e, a questo punto, Biffoni non può negarsi. Il delegato provinciale del CONI pone delle domande del tutto legittime alle quali il primo cittadino deve dare risposte concrete. Per questo motivo, adesso occorre aprire quanto prima un confronto pubblico, franco ed educato su tutta la situazione dello sport pratese. E occorre farlo per il bene della città, né per Taiti né per Biffoni. Ci sono tante domande che attendono risposta e tanti dubbi che meritano un chiarimento. Una volta per tutte.
Dove e a che ora, quindi?
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