Ciuoffo:”Fosse dipeso da noi, scuole in Toscana già aperte. Parcheggio sotto Mercatale non serve più. Sì alla pedonalizzazione del centro”

L’Assessore della Regione Toscana al turismo e alle attività produttive Stefano Ciuoffo è intervenuto questa mattina a Targettopoli Live.

Uno dei temi legati al suo assessorato è sicuramente il turismo. Com’è ripartito dopo il COVID 19 in Toscana?
“Il mio compito è quello di portare ottimismo. Un ottimismo che serve per ricreare quel clima di normalità che è presupposto essenziale per pensare alle vacanze, agli acquisti e per tornare alla vita normale. Con tutte le attenzioni dovute e nel rispetto delle regole, torniamo alla normalità. Ovviamente ci sarà anche lo spazio del recupero, dobbiamo risalire la china, la normalità per il turismo sarà un percorso lento ma progressivo. I primi segnali positivi ci sono e qualche timido accenno di ripartenza inizia ad esserci anche per il turismo estero. Il turismo, che ha preso il colpo peggiore nel 2020, cercherà di sopravvivere e di arrivare al 2021 che, salvo disastri, ha una grande prospettiva. Dovremo superare qualche difficoltà ma per questo settore non ci sono dubbi: la Toscana tornerà al suo ruolo di protagonista nel turismo a livello nazionale.”

Da ieri si vocifera della riapertura delle discoteche con il distanziamento di “due metri”. Qual è lo stato delle cose?
“Quando parlavo del ritorno alla normalità, non dicevo per settori. La normalità è fatta da tutte le attività che hanno un ruolo, una dignità, che producono economia e fanno parte di una quotidianità che appartiene a tutti noi. In questa, specie nel periodo delle vacanze, è legato anche il mondo dello svago. Ci sono eventi, concerti, cerimonie. Riapriremo le fiere ad esempio, ma con le regole di distanziamento che consentono anche l’apertura delle discoteche.

Gli addensamenti ai quali siamo abituati non ci saranno. Avranno più opportunità quelle strutture che hanno spazio all’aperto. Per una discoteca al chiuso, quel protocollo è elemento di difficoltà ma almeno dà la possibilità di ripartire. Abbiamo incontrato i gestori del settore e sul punto dei due metri di distanza c’è una riflessione in corso, ma intanto si riapre. Loro stessi ci dicono che solo il 20% balla, quindi potrebbe essere un problema marginale. Per questo, si può sopportare una distanza anche se difficilmente praticabile. In un locale chiuso ci sono registrazioni, telecamere, personale addetto e, per questo, è anche un luogo più sicuro rispetto ad una festa spontanea organizzata da ragazzi che non ce la fanno più di vivere chiusi in casa. Ben venga la normalità fatta anche di discoteche.”

Si riaprono le discoteche ma la scuola no. Non è un controsenso?
“Se la scuola fosse di competenza della Regione Toscana sarebbe aperta da un pezzo . Questo ritardo è una sottovalutazione del ruolo dell’educazione nel nostro paese. È molto più grave di quello che può apparire.”

Uno dei temi più “caldi” nell’ultimo periodo è quello dell’abbattimento del vecchio ospedale Misericordia e Dolce. Cosa succederà?
“Vorrei che almeno le cose decise, progettate e finanziate fossero tolte dal tavolo di discussione. Una volta che si fa programmazione, si fanno i progetti e si fanno le gare d’appalto, per me la cosa è fatta. Gli intralci che hanno impedito la demolizione della parte recente sono una traccia estranea alla politica e alla programmazione. Sono entrati in discussione elementi che hanno bloccato tutto. Ci dovevano già essere gli alberi e l’erba. Non vorrei riavvolgere la pellicola e tornare sempre indietro come in un gioco dell’oca. Nel centro storico quell’edificio è incongruo e lo è da un punto di vista urbanistico. È un fuori scala nel posto sbagliato. Di prestigioso aveva solo la funzione, che è stata poi salvaguardata con un nuovo ospedale in un’altra zona e con funzionalità di tutt’altra scala rispetto all’ospedale vecchio. Salviamo la parte storica, salviamo le funzioni che possono aiutare la comunità e nel resto realizziamo spazio aperto che c’è estremamente bisogno.”

E invece si è impanato tutto nei ricorsi. Governa il TAR ormai?
“Una volta fatta l’aggiudicazione, l’opera si fa. Poi se la vedano le imprese se c’è un danno da ristorare, si trovi il modo da coprire il danno. Non è pensabile che un’opera dichiarata essenziale debba essere negata perché un foglio era giusto o sbagliato. C’è qualcosa che non va. La comunità è privata di un’opera sulla quale ha investito proprie risorse e che attende da anni.”

L’altro grande tema, a cui è sicuramente legato sul piano personale, è senza ombra di dubbio la situazione di Piazza Mercatale. Da assessore è andato vicino a fare quel parcheggio interrato. Il dibattito può essere ancora attuale?
“Ogni progetto ha il suo tempo e la sua stagione e risponde ad analisi e contesti di quel tempo e di quella stagione. Il dibattito mi vide abbastanza impegnato e altrettanto deluso quando rinunciammo alla sua realizzazione. Il progetto fu difeso troppo in maniera rigorosa nella sua formulazione progettuale che rispettava tutti i canoni. Avevamo pensato ad un centro nel quale non sarebbero entrare le macchine nelle mura. Se oggi dovessi affrontare quel problema lo farei in maniera diversa. Con meno paraocchi oggi il parcheggio sotterraneo ci sarebbe. Se l’avessimo spostato da sotto gli alberi a sotto dove c’è l’attuale parcheggio di superficie, il parcheggio sotterraneo in piazza Mercatale oggi sarebbe realtà. Lo difendemmo in quella collocazione e ora non c’è. Oggi c’è un’altra scommessa, c’è un altro centro storico. Quindici anni fa non era a portata di mano la riqualificazione del centro. Il centro oggi è il centro della nostra comunità ed è attrattivo. È la stagione della riflessione sulla pedonalizzazione del centro. Il Covid ci ha posto in una situazione diversa? Cogliamo questa occasione per dare un’opportunità agli operatori commerciali e per ridisegnare lo spazio pubblico in una città come Prato. I pedoni si riapproprieranno di intere strade, senza rischi. Oggi le macchine in centro girano ovunque. Proviamola la pedonalizzazione, lo dico da abitante. L’idea di vedere botteghe aperte al posto di macchina lo trovo affascinante.”

Cosa ne pensa della proposta di Franceschini di un accordo organico M5S-PD anche nei territori?
“La coalizione toscana per le regionali che vede il PD come riferimento non comprende il M5S. Seguendo il modello nazionale non escludo un dialogo aperto, ma entrambe le forze politiche si misureranno con il proprio elettorato e con delle proprie proposte. Giani comunque è già un candidato in grado di tenere insieme una larga fetta di elettorato.”

Giani è il candidato giusto? Lei sarà riconfermato in giunta?
“In questi cinque anni ho vissuto la crescita esponenziale di Eugenio Giani, che riesce meglio di chiunque altro a rappresentare i territori, non solo Firenze. Se c’è bisogno di continuità e se la mia esperienza serve ci sono. Importante è che ci sia spazio per la nostra città in una eventuale giunta. Prima comunque, pensiamo a vincere”.

Per tutta l’intervista completa cliccate qui.

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