Spiegatemi perché Biffoni dovrebbe sostenere Giani

Il probabile candidato PD alla presidenza della regione Toscana Eugenio Giani ha ribadito, durante un incontro coi delegati sindacali nei giorni scorsi, il suo sostegno incondizionato al progetto dell’ampliamento dello scalo fiorentino di Peretola. Poco prima che il coronavirus costringesse il Paese ad un lungo lockdown, anche il Consiglio di Stato aveva bocciato i ricorsi di Toscana Aeroporti.

«La sentenza del Consiglio di Stato non interrompe certo la prospettiva di modernizzazione dello scalo di Peretola, ma costituisce un rallentamento del suo iter» aveva commentato a febbraio Giani.

Fa riflettere molto, vista la situazione, il rapporto tra Biffoni, il PD pratese e la candidatura di Eugenio Giani. Il sindaco di Prato, non più tardi di due anni fa, si scontrò verbalmente proprio con il Presidente del Consiglio Regionale che si disse “meravigliato e amareggiato” per la decisione del Comune di Prato di studiare la possibilità di percorrere la strada di un eventuale ricorso al TAR. Avete capito bene. Giani si meravigliò e si amareggiò perché a Prato l’amministrazione comunale stava semplicemente facendo una riflessione sul da farsi. Biffoni rispose per le rime, giustamente piccato. Quello di Giani è stato solo uno dei tantissimi atteggiamenti arroganti, ricattatori e oserei direi a tratti di stampo post coloniale che durante questi ultimi anni ha contraddistinto la politica fiorentina nei confronti dei vicini di casa.

Ho sostenuto Biffoni per il suo modo politicamente maturo di gestire la questione relativa all’ampliamento di Peretola, anche quando molti lo accusavano di non avere il coraggio di affondare. La sua strategia, a posteriori, si è rivelata quella vincente. Ora però non lo capisco.

«Finora si è sbagliato a tenere fuori il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, dell’Osservatorio. Io se diventerò presidente della regione voglio che Matteo Biffoni sia accanto a me quando esamineremo queste questioni perché dobbiamo vederle tutte insieme in modo che la crescita ed il fare l’aeroporto siano compatibili con quelle che sono le esigenze della città di Prato». Furono queste le parole usate da Giani il 12 febbraio al Politeama in occasione del lancio della sua candidatura.

Abbi pazienza Eugenio, sei stato Presidente del Consiglio Regionale negli ultimi cinque anni. Chi ha tenuto fuori Biffoni da quell’Osservatorio dove ora prometti di infilarcelo in caso di tua vittoria se non la politica fiorentina e regionale di cui tu stesso sei uno dei protagonisti? Non hai avuto anche tu le tue responsabilità? Accidenti come hai cambiato tono rispetto a due anni fa, quando non risparmiavi critiche a Biffoni per il suo solo voler pensare ad un eventuale ricorso!

Quando ieri ho detto che la scelta di Giani sarebbe uno sguardo al passato intendevo proprio questo. Stiamo parlando di elezioni regionali per le quali non si può sventolare ancora una volta lo spauracchio di Salvini e del rischio deriva fascista, che può valere per le politiche al limite. In Veneto, dove a governare c’è il leghista Zaia, vi sembra corrano il rischio di una deriva fascista? Non scherziamo. Per le regionali bisogna essere convinti dal progetto di sviluppo di un territorio, quello regionale, che un partito, e il suo candidato alla presidenza, propongono. Giani propone una visione di una Toscana già sconfitta e messa da parte dalle decisioni del TAR e del Consiglio di Stato.

Perché il PD ha deciso di non rischiare, affidandosi al conservatorismo di una candidatura come quella di Giani?
Perché Biffoni dovrebbe sostenere la candidatura di Giani, che vuole una Toscana e una Piana diversa da quella che ha sempre detto di volere lui?
Che politica è questa, che tiene più alle imposizioni di partito piuttosto che ad una visione politica nuova e condivisa?

Quella parte di elettorato democratico, liberale, progressista, radicale e ambientalista, stanco di questo modo di fare politica, si troverà difronte a tre opzioni: organizzarsi per conto proprio con un progetto indipendente, scegliere le alternative che non mancheranno o andare al mare. E, dato che si voterà a Settembre, le spiagge toscane sapranno essere ancora interessanti.

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