“Due gatti” ha scritto qualcuno sui social. “Sempre i soliti” ha sentenziato qualcun altro. Seicento persone in piazza per gli organizzatori. La realtà, come ogni manifestazione che si rispetti, è che il vero dato che resta nascosto ma se non erano seicento, ci sono andati molto vicino.
La manifestazione organizzata dal centrodestra unito per la Festa della Repubblica si è tenuta anche a Firenze e, se a Roma siamo passati all’assembramento e al selfie molesto, a Piazzale Michelangelo tutto è stato fatto con ordine e disciplina.
Tante X segnate in terra (speriamo siano state rimosse, ndr) a delimitare il posto, entrata su prenotazione nominale e solo tricolori senza simboli di partito. Sembrava quasi impossibile una cosa simile per chi segue la politica e invece è accaduto.
Infatti, a pochi mesi dalle elezioni regionali, i vertici del centrodestra toscano si sono incontrati sulla terrazza più bella del mondo dimostrando che, quando si vuole, c’è unione di intenti.
Un messaggio a Giani e al centrosinistra? Forse. Fatto sta che riuscire a portare anche fossero cinquecento persone, in un giorno di festa, dopo la pandemia e con la possibilità marittima vicina a Piazzale Michelangelo, non può che considerarsi un grande risultato per un mondo che in Toscana non ha mai vinto.
Le piazze sono sempre state a sinistra e il risultato di Firenze, ma anche quello di Arezzo non possono che essere campanelli d’allarme per chi andrà ad affrontare il triciclo Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
In piazza c’era la candidata suggerita dalla Lega (ma che gli altri non vogliono) Susanna Ceccardi, il compagno Andrea Barabotti e il senatore Manuel Vescovi. Presente anche tutto lo stato maggiore di Fratelli d’Italia, a partire da Francesco Torselli passando per Paolo Marcheschi e il capogruppo di FdI a Prato Claudio Belgiorno fino ad arrivare al deputato di Forza Italia Stefano Mugnai e tanti altri esponenti locali, vecchi e nuovi. Le regionali sono vicine, obbligatorio farsi vedere.
“Burocrazia zero e poteri ai sindaci”, “Stop sanatoria clandestini”, “Aiuti veri per commercianti, artigiani e partite iva”. Nel retro del cartoncino tricolore che fa da coreografia queste sono le scritte più presenti a Firenze con sotto, in piccolo, lo storico #primagliitaliani. La Lega c’ha messo lo zampino?
E se nei dieci minuti d’unità tutto è sembrato quasi fantastico per il mondo del centrodestra, dopo aver cantato l’Inno di Mameli il gruppo si è disciolto. Breve ma intenso.
Alla fine, qualcuno si è lasciato andare in chiacchiere, altri sono passati dai ragazzi della Lega Giovani che raccoglievano generi alimentari mentre un gruppo formato da oltre cento manifestanti si è unito nuovamente in maniera spontanea.
Chi erano? Alcuni della manifestazione precedente! Infatti, oltre un centinaio di persone si sono riposizionate sulle X dietro un tricolore più piccolo e hanno continuato a manifestare. Palloncini coi colori della bandiera italiana, vessilli di Casaggì, un bandierone di Lotta Studentesca e il buon vecchio megafono in mano a Francesco Torselli.
“Una festa della Repubblica a chi dalla Repubblica è stato abbandonato” grida il Coordinatore di Fratelli d’Italia. “Noi siamo il popolo e abbiamo dimostrato che il popolo si può riunire anche in un giorno di festa” attacca Paolo Marcheschi.
Novanta minuti in cui è successo di tutto: dai tricolori, ai cartoncini fino alla seconda manifestazione. Il centrodestra riuscirà a trovare una quadra su un candidato che possa battere Eugenio Giani? Intanto ha dimostrato di avere la forza di riunirsi in piazza e non litigare.
Rispondi