Firenze ribolle. La Toscana ribolle. E non solo per il caldo. Dopo l’emergenza sanitaria si è tornati a parlare di regionali, di politica, di temi. E se venerdì, il Coordinatore Regionale di Fratelli d’Italia Francesco Torselli era scivolato sull’ordinanza di Rossi, oggi è stato ospite di Targettopoli Live dimostrandosi attento, scrupoloso e pronto alla battaglia delle elezioni.
“2 Giugno, allarme destra” è stato il titolo di qualche giornale. C’è davvero un allarme destra per domani?
“Domani la destra fa qualcosa di anticostituzionale, ovvero scende in Piazza per un gesto di vicinanza all’Italia che riparte (scherza, ndr). Un gesto sovversivo: scendiamo in piazza in maniera ordinata e civile, con piazze a numero chiuso. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. A Firenze ci troveremo a Piazzale Michelangelo dalle 10 del mattino.”
Dato che domani si riuniscono i partiti in piazza, siete già pronti a presentarvi uniti anche per le prossime Regionali?
“Siamo più bravi a riunirci in piazza che a trovarci per scegliere i nomi dei candidati (ride, ndr). Diamo il primo messaggio intanto, tralasciando per ora chi sarà il nome del prossimo candidato governatore. Sicuramente la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia saranno uniti.”
Anche sul nome siete uniti? Nel post emergenza le quotazioni di Susanna Ceccardi si sono abbassate. Avete già pronto un altro nome?
“Esiste un tavolo nazionale a cui siedono i leader. A questo tavolo mesi fa, quando scegliemmo di partire in anticipo, fu deciso di suddividere le regioni italiane che andavano al voto in modo che ogni partito potesse avere la giusta rappresentanza. La nostra regione era finita nelle mani della Lega. Quando fu fatto quel tavolo, i partiti avevano pesi specifici diversi e in quella situazione il Carroccio fece il nome di Susanna Ceccardi. Quel profilo poi sarebbe dovuto passare dal via libera della Meloni e do Berlusconi. Da quel momento ad ora c’è stato il virus di mezzo e quel nome è rimasto lì, sospeso. La Ceccardi quindi è la proposta della Lega e non la candidata del centrodestra”.
Questo centrodestra può battere Giani nel caso fosse lui il candidato del centrosinistra? E in quale maniera?
“Ad oggi noi non abbiamo un candidato governatore e il nome di Ceccardi può cambiare per due motivi. Il primo è se la Lega cambia idea. Il secondo è che si decida di far esprimere il candidato a Fratelli d’Italia o Forza Italia. Se lo dovessimo scegliere noi, in casa abbiamo candidati più adatti a confrontarsi con Eugenio Giani che non Susanna Ceccardi, con tutto il rispetto. Lei ha scritto una pagina di storia per la politica toscana. Se nel centrosinistra dovesse imporsi la visione di Franceschini, magari cambia anche la geografia della coalizione. Da noi no.
In Toscana si può vincere? Ci sono due teorie.
Quella che non mi convince è quella che mi fa anche pensare che abbiamo candidati migliori di Susanna Ceccardi. Qualcuno pensa di poter vincere le elezioni in maniera territoriale. Giani è innegabilmente “firenzecentrico”: rappresenta Firenze, è vero che è un presenzialista, sa a memoria tutti i comuni e conosce persino molti nomi degli abitanti dei comuni anche più sparuti. Ma è legato alla storia della politica fiorentina. Da governatore andrebbe a fare il secondo sindaco di una Firenze un po’ più allargata. C’è chi sostiene che la vittoria potrebbe essere una vittoria territoriale dei non fiorentini coalizzati contro Firenze. In questa logica è stata fatta la scelta di Susanna Ceccardi, che storicamente è una avversaria di Firenze. Questa non è la strada giusta ma è una strada.
L’altra invece è quella dei temi. Il video sul trasporto pubblico locale di Giovanni Donzelli ha fatto il giro del mondo e ha dimostrato come ci siano dei legami quantomeno strani Se leciti o meno lo dirà la magistratura. Una società nella quale si investono quattro milioni di euro e non si arriva ad un risultato qualche dubbio comunque lo solleva. Non ci dimentichiamo che è una società che gestisce un patrimonio incredibile sulla carta. All’atto pratico non muove nulla però. Noi abbiamo rischiato lo scorporo di un quantitativo di chilometri di trasporto pubblico su ferro dalla gara regionale. Rischiamo di aver due società per il trasporto su ferro.
Ci sono tanti altri temi, uno su tutti la sanità. La Toscana ha gestito bene questa drammatica situazione, ma non ci dimentichiamo come era partita l’emergenza coronavirus. Il primo investimento fu creare un ambulatorio all’Osmannoro specializzato per il Covid. Fu aperto, chiuso e smantellato nel giro di tre giorni. “Scusate ci siamo sbagliati”. Sui temi possiamo vincer con un candidato che sappia fronteggiare i temi.
Quando pensiamo a Giani dobbiamo pensare ad un uomo con una esperienza ultra decennale nelle istituzioni, che è uno dei suoi punti di forza, ma mi fa sorridere quando dice di essere il nuovo. La mia prima immagine del Giani politico che si candidava risale quando andavo alle medie. Non può essere il nuovo no. Dobbiamo contrastarlo con chi conosce la macchina amministrativa almeno quanto lui.”
Uno dei temi più caldi dell’ultimo periodo è sicuramente lo stadio della Fiorentina. Torselli dove si pone? Come vede l’ipotesi di uno stadio a Campi?
“Beh, nel 2011 l’allora PDL presentò una proposta per il restyling dell’Artemio Franchi. Lo presentò il mio capogruppo Giovanni Galli, uno a cui si possono dire tante cose, ma non che non conosca il calcio e lo sport. La proposta venne firmata anche da me. Era un atto di indirizzo che praticamente prevedeva già tutto: dal tipo di progetto agli attori da coinvolgere. Era un progetto di restyling dell’Artemio Franchi che si inseriva in un altro progetto, molto più ampio, fatto quando c’era Domenici sindaco e che aveva un senso. Ripensare il Franchi ha senso, infatti, solo all’interno di una profonda trasformazione di Campo di Marte in una cittadella dello sport. Era un progetto ambiziosissimo, con l’interramento di Viale Paoli, i parcheggi sotterranei, la pedonalizzazione a raso. Questo però è morto negli anni.
Al progetto di riqualificazione votò contro tutta la maggioranza, Pierguidi e Nardella compresi. Renzi fece votare contro i suoi dicendo che la scelta politica del Partito Democratico era il nuovo stadio, senza dire poi dove. Ricordo anche che Pierguidi intervenne intervenne dicendo che, con questo progetto, guardavamo al passato.
Da lì poi si aprì una seconda fase. Renzi fece una campagna elettorale dicendo che avrebbe fatto vedere l’area dove sarebbe nato lo stadio alla prima giornata della stagione calcistica successiva. Poi è successo qualcosa che non mi sono mai spiegato. All’improvviso l’amministrazione comunale fiorentina cambiò idea. Pierguidi si staccò, Renzi smise di parlare di stadio e una parte del PD fiorentino si innamorò della Mercafir. E di questa idea ne hanno fatto una vera e propria la battaglia: Mercafir o Morte.
Se dovessi scegliere io sceglierei per la cittadella a Campo di Marte con un vero e proprio restyling del Franchi, che però non va lasciato come adesso. Ora tutti sanno che andare allo stadio può costare 28€ dato che spesso non c’è modo di parcheggiare per bene. Se hai fortuna costa zero, se non hai fortuna costa 28€. Non si può andare avanti così. Se la scelta dovesse essere per il nuovo stadio io sono liberale e non farei differenze tra il Comune di Firenze o quello di Campi Bisenzio. Ormai viviamo in un mondo dove la sinistra ci ha raccontato per anni che le tranvie sarebbero servite per unire Campi e Sesto a Firenze. Se lo stadio ti va a Campi, va alla fine di una di quelle due tranvie.”
Torselli si candida alle regionali?
“Tutti dicono “Se il partito me lo chiede” io ci sono. Io lo chiedo al partito. Siamo un partito serio, le liste non le farò io e verrò commissariato.”
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