Europa, responsabilità di Conte e futuri scenari. Questa mattina a Targettopoli Live è intervenuto il segretario nazionale di +Europa Benedetto Della Vedova, che ha lanciato messaggi chiari e precisi al Governo e agli interlocutori più vicini.
Ieri si è consumata una pagina storica per l’Europa. L’Italia otterrà oltre centosettanta miliardi di euro di cui 82 in grants. È una vittoria per tutta quella frangia europeista contro i cosiddetti sovranisti?
“Da oggi c’è molta più Europa di quanta non ne avessimo prima. È un percorso che prosegue quello verso un’ Europa più forte e integrata ed è la riprova di quello che noi di +Europa abbiamo provato a dire fin da subito: il destino dell’Italia è in un’Europa forte e unita. Ieri è stato deciso che gli investimenti per la ripresa debbano essere cndivisi, mettendo tutti un po’ di soldi, e investire dove serve. L’Italia metterà la sua quota ma riceverà molto di più. Questo pezzo di più Europa che abbiamo visto ieri è molto importante che ci avvicina a un’entità federale. E queste cosa fanno? Raccolgono risorse e spendono dove serve di più facendo solidarietà. Nella proposta di ieri ce n’é molta. E lo voglio dire chiaramente: c’è soprattutto la solidarietà tedesca nei confronti delle altre nazioni, specialmente l’Italia. Per l’Italia, oltre al fatto che vengono anticipate risorse che arriveranno in tre anni e verranno restituite in trent’anni, si parla di un più ventisei miliardi netti. La Germania perderà, mettendoli a disposizione degli altri, cento miliardi. È qualcosa di straordinario, esattamente come quello che sta facendo la BCE, com’è straordinario avere 36 miliardi per la sanità a tasso zero e un nuovo fondo Sure. I soldi non li crea nessuno, la ricchezza non si crea con la bacchetta magica ma la decisione di ieri è molto più europeista. Sarà perfetto? No, ma dall’Italia, dove il Governo accumula ritardi su ritardi, dove non ci mettiamo d’accordo tra Stato e regioni, non abbiamo lezioni da dare. Dovremmo avere un progetto per il Paese e tanti progetti sui quali investire. Bisognerà decidere insieme alle istituzioni europee come, dove e quando investirli. Devono servire alla ripresa, non come ha detto Di Maio di voler prendere questi soldi solo per tagliare le tasse. Bisognerà tagliarle senza dubbio le tasse, ma non possiamo tagliare le tasse dei contribuenti italiani coi soldi dei contribuenti tedeschi. Quelli vanno usati per investimenti.”
È un Governo molto fragile. Come +Europa siete stati i primi a presentare una mozione di sfiducia contro il Ministro Bonafede e in quel caso Renzi si è “adeguato”. La stessa Italia Viva si è adeguata anche nella votazione sul processo a Salvini sul caso Open Arms. Che sta accadendo?
“Sulla mozione a Bonafede, abbiamo messo per iscritto tutte le motivazioni garantiste e le promesse tradite dal ministro. Renzi avrebbe dovuto votarlo e il governo non sarebbe assolutamente caduto. I ministri e le singole persone del M5S non si sposteranno mai da lì e continueranno a nominare i loro amici e compagni di scuola. Stanno facendo molto peggio della casta che hanno detto sempre di voler combattere. Bisognava chiuderla così, nell’interesse dell’Italia e della ripresa economica. Gli investimenti europei arriveranno accompagnati dalle richieste di usarli mentre si fanno riforme importanti. Occasione persa, ma è la fotografia di questo esecutivo. Il M5S non ha altra intenzione che rimanere al suo posto. Non ha altri interessi se non il potere. PD e Italia Viva si sono adeguati.
Su Open Arms arriverà in aula la decisione. La nostra posizione è la solita che avevamo sul caso Diciotti e Gregoretti. Riteniamo che Salvini, auspicando che sia innocente, debba sottoporsi a giudizio. Non è vero che se fai le cose per l’interesse dell’Italia puoi fare qualsiasi cosa. Non puoi andare oltre le leggi, quindi bisogna andare a verificare senza drammi. Ed è giusto che lo facciano le autorità.
C’è un altro elemento che emerge, cioè l’evidente responsabilità per opere o omissioni del Presidente del Consiglio che è intervenuto su questo procedimento, intervenendo sui minori e non sugli altri. È evidente che Conte non possa dire che non c’entra il Governo o che non c’entra il presidente del Consiglio. È giusto tirare in ballo Conte su questo perché ha avuto evidenti responsabilità. Questo non esclude le responsabilità di Salvini. Materialmente non ho visto gli atti, ma è agli atti che Conte sapesse perché è intervenuto per liberare i minori. Ha scelto che andasse bene così. Se è colpevole Salvini, quanto meno, c’è una correità sul Presidente Conte che fa uno scaricabarile non dignitoso.”
Da un punto di vista politico, +Europa sarebbe pronta a sostenere un nuovo Governo senza Conte e con una maggioranza allargata?
“Ad Agosto scorso eravamo pronti a sostenere un governo forte che fosse discontinuo rispetto al Conte 1. Segnalammo come ci fosse un tema enorme sulla giustizia. Il governo è lo stesso, è solo cambiato il junior partner. Per sfruttare la solidarietà europea servono progettualità e visione. Anche per questo, vista l’incapacità di Conte di avere una visione, credo che serva un governo diverso e noi siamo pronti a discuterne. Abbiamo poca rappresentanza parlamentare ma qualche valore politico possiamo portarlo.”
Quando Carlo Calenda lasciò il PD per Azione tutti si aspettavano una fusione con +Europa, quali sono i rapporti con i calendiani?
Io mi auguro che i destini si incrocino. Avremo le elezioni regionali, dico a Calenda e Richetti lo stesso che gli ho detto per le Europee e per le Regionali in Emilia-Romagna, facciamo liste comune Azione-+Europa e anche più ampia con forze ecologiste e liberali. Se queste vogliono incidere devono mettere a fattor comune tutto ciò che le unisce. Azione è pronta a fare liste comuni con +Europa? Noi ragioneremo per fare le elezioni con loro.
Ha parlato di regionali, cosa ne pensa del voto nella metà di settembre?
“Ieri ho contattato alcuni maggiorenti del PD e loro sarebbero disposti a ridurre le firme da raccogliere. Ma chi manderebbe i propri militanti in giro per le strade a raccogliere firme in questo momento? A prendere documenti, a firmare, a stare attaccati mentre per entrare in spiaggia ti misurano la febbre? Io dovrei chiedere ai militanti di +Europa del Veneto o della Toscana di andare per le strade o per le spiagge, con le mascherine e nel rispetto di tutte le regole sul distanziamento, per raccogliere le firme? È una questione che non ha alcun senso. Dato che il PD ha bisogno di raccogliere le firme, se ne frega e non è giusto. Senza parlare che, oltre a questo, ci sarà anche la follia di dover votare un referendum costituzionale, che non è un mero taglio di parlamentari ma uno stravolgimento vero e proprio degli equilibri rappresentativi per il quale, messo insieme al voto nelle regioni, non ci sarà modo di poter discutere minimamente.”
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