Roy Gigolò:”Mi piace Salvini ma non critico Conte. Lo Stato ci riconosca”

Dopo l’intervista di qualche giorno fa alla trans più bella d’Italia Efe Bal, continua il nostro viaggio nell’universo variopinto dei sex workers, una delle categorie professionali più colpite dalla crisi post coronavirus e, senza ombra di dubbio, ingiustamente dimenticate dallo Stato. Oggi i riflettori di Targettopoli sono tutti per Roy Dolce, il gigolò più famoso del nostro Paese e uno dei pioneri di questo mestiere.

Quando e come hai iniziato a fare questo mestiere?
“Ho iniziato venti anni fa ormai realizzando quello che, all’inizio, mi sembrava un sogno. Lavoravo nei locali come cubista e spogliarellista quando una collega mi chiese una mano per far ingelosire suo marito. L’esperimento funzionò e iniziai a comprendere che sarebbe potuta diventare una professione. Era da poco scoccata l’alba del nuovo millennio e i primi gigolò sul web, quasi tutti rivolti esclusivamente al pubblico gay, si presentavano in maniera becera e volgare. Sono stato tra i primi, se non il primo, a proporsi in maniera elegante. Aprii il mio sito internet con un’impostazione totalmente diversa. Col senno di poi posso dire che aver puntato sull’eleganza e non sulla volgarità ha pagato. Anche perché le donne sono molto più celebrali di noi uomini. Vogliono un uomo da spogliare che sappia penetrarle prima mentalmente che fisicamente.”

Come stai vivendo questa quarantena?
“A differenza delle donne, che lavorano spesso in una location fissa, noi gigolò ci dobbiamo spostare in tutta Italia per lavorare. Considera che faccio più di 100.000km all’anno in macchina per raggiungere le mie clienti. Sono fermo ormai da due mesi, come tutti i miei colleghi, ma ho approfittato di questo tempo per concentrarmi sullo sviluppo della mia piattaforma che raccoglie quasi 2000 tra gigolò e accompagnatori.”

Lo Stato, nel frattempo, continua ad ignorarvi.
“Lo Stato è completamente assente su questo tema. Io, come Efe, ho una cartella esattoriale da quasi 200.000€ da pagare e non è giusto. Se tu vuoi le mie tasse mi devi riconoscere e darmi oneri ma anche diritti. La situazione nel nostro settore è drammatica. Ci sono tantissimi sex workers che sono costretti, senza alcun diritto, a recarsi alla Caritas per mangiare. Siamo 120.000 in Italia. Iniziamo a non essere pochi.”

Secondo te il Governo come si sta comportando?
“Io sono un elettore di Salvini ma, onestamente, non me la sento di accusare Conte per come sta gestendo questa situazione. Al suo posto non sono sicuro che avrei saputo fare di meglio.”

Ci sono nuove tecnologie che ti permettono di lavorare in questo periodo?
“Sì, molti ragazzi lo fanno, anche per arrotondare. Io personalmente posso permettermi economicamente di non fare certe cose e preferisco investire questo tempo, da imprenditore, nella crescita del mio portale.”

Cosa ti manca di più del tuo lavoro?
“Mi manca da morire viaggiare. Mi mancano gli autogrill, la pausa caffè, l’attesa e la preparazione prima di conoscere una cliente. Mi manca incredibilmente il ritorno a casa in macchina, da solo e stanco, a tarda notte.”

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