Dieci grandi nomi del rock e il loro amore per l’Italia

“Questo è per l’Italia”.”Italia rimani forte”. “Italia siamo con te”. Grandi musicisti della scena rock internazionale si sono prodigati in numerosi post dal tenore simile da quando il nostro Paese è entrato in quarantena, magari accompagnati da video musicali o da immagini romantiche con sfondo tricolore. Ma quanti di questi sono veramente innamorati dell’Italia? Quanti invece, magari con una certa dose di opportunismo, potrebbero aver approfittato dell’attenzione mondiale sull’emergenza che stava vivendo l’Italia per assestare un colpo da milioni di click, ottenendo così visibilità e consenso per aver affiancato il proprio nome alla parola magica “solidarietà”? Difficile rispondere. Approfittiamo però anche noi di questo trend topic e dei giorni di riposo del fine settimana per ricordare dieci grandi nomi del rock che da tempo hanno un forte legame con il nostro Paese e per proiettare sul video di casa, magari con una bella birra in mano, qualche concerto di spessore tenutosi nelle arene italiane. Ecco cosa vi proponiamo.

Sting – Tutti sanno della sua villa in Valdarno. Ogni tour che fa, non manca mai di posizionare una data in Toscana, per godere della sua tenuta e magari per festeggiare con gli amici italiani il suo vino e i prodotti della sua azienda agricola. Ormai è diventato tradizionale il suo concerto “campestre” nell’aia della sua tenuta, rigorosamente riservato a pochi fortunati. Tra i musicisti invitati, recentemente hanno figurato Zucchero ed alcuni musicisti toscani (Cinzia Are, Edoardo Daidone, Marco Aiolfi e l’amico batterista pratese Marco Confetti). Quanti pagherebbero oro per assistere a un concerto così intimo in un simile contesto? Ecco un pezzo del concerto del 2018.

Dave Grohl – Il leader dei Foo Fighters, che ha già vissuto due vite artisticamente parlando – la prima da batterista della cult band dei Nirvana, la seconda, appunto, da irrefrenabile e carismatico trascinatore di folle nella veste di frontman dei Foo Fighters – ha vissuto anche a Bologna negli anni della sua giovinezza, quando ancora non era neanche lontanamente la star che è oggi. È memorabile quindi il concerto tenuto nel 2015 proprio nella città felsinea, con continue citazioni sulla sua parentesi di vita bolognese e sull’amore per la cultura italiana. Ecco un assaggio.

Mike Patton – L’eclettico artista statunitense, noto ai più per essere membro dei Faith No More, ormai ha solide radici italiane. La sua esperienza di vita nella penisola – ha avuto anche una moglie italiana – lo ha portato ad immergersi nella tradizione del belpaese, reinterpretando a modo suo e con una creatività fuori dal comune i pezzi che hanno fatto la storia della nostra musica. Due anni fa si è presentato a Prato con il progetto Mondo Cane ed ha estasiato il pubblico con pezzi della tradizione musicale italiana, passando per Gino Paoli, Luigi Tenco, Fred Bongusto e molti altri. Ecco uno dei pezzi suonati al Settembre // Prato è spettacolo.

Mick Hucknall – Il cantante dei Simply Red, gruppo inglese che negli anni ’80-‘90 faceva innamorare con accattivanti melodie soul, ha vissuto diversi anni in Sicilia, dove produceva vino sulle pendici dell’Etna. Si è persa traccia della sua voce nelle radio e del suo ribelle ciuffo rosso nei canali TV. Immaginiamoci allora di ascoltare il suo graffio vocale sorseggiando il suo vino siciliano. Ecco un estratto del concerto dei Simply Red a Taormina nel 2003.

Matthew Bellamy – Il leader dei Muse, a lungo fidanzato con una psicologa italiana, ha sviluppato un amore per il Belpaese che l’ha portato (anche lui) a comprare una villa sul lago di Como. Uno dei live più famosi pubblicati dai Muse è proprio quello registrato allo stadio Olimpico di Roma. Sappiamo quanto sia impressionante la precisione delle loro esecuzioni live, tanto da sembrare sessioni di registrazione in studio. Potete verificarlo da soli, godendovi il live a Roma.

Thom Yorke – L’enigmatico cantante dei Radiohead ha un forte rapporto con l’Italia e con la sua cultura. La sua ex moglie era un’esperta di Dante e la nuova compagna è l’attrice palermitana Dajana Roncione. Il suo ultimo album solista, intitolato “Anima”, ha quel carico di angoscia e malinconia che solo lui riesce così naturalmente a riversare in note musicali. Per il vostro weekend, ecco il concerto dei Radiohead del 2017 a Milano.

Eddie Vedder – Il frontman dei Pearl Jam ha un gruppo di amici a Roma e proprio nella Capitale ha celebrato le nozze con la sua prima moglie. Negli anni ’90 rimase stupito dal traffico cittadino romano, impazzito e fuori dai canoni americani, tanto da portarlo a scrivere appositamente una canzone: MFC, che sta per Mini Fast Car. Ecco questa canzone in versione live suonata a Venezia nel 2010.

Kurt Cobain – Il compianto leader dei Nirvana e del genere grunge ha scritto a Roma una delle sue pagine più tristi, con i dolorosi giorni vissuti poco prima che si suicidasse nella sua casa di Seattle. Ce lo immaginiamo vagare per la Capitale, sognare un concerto dentro al Colosseo ma allo stesso tempo soffrire e non reggere l’urto emotivo della propria popolarità. Sperduto, partecipò con i Nirvana alla trasmissione RAI “Tunnel”. Ma il suo declino personale era già in corso. A Roma fu ricoverato al Policlinico Umberto I per overdose da medicinali. Fu un preludio per quello che sarebbe successo poco dopo. Ecco un estratto della trasmissione TV citata.

Jay Kay – il funambolico leader dei Jamiroquai è famoso per avere una passione sfrenata per le Ferrari e le Lamborghini. Il suo album Travelling without moving ritraeva in copertina un mix del suo logo con quello del cavallino della Ferrari. Pare che qualche anno fa abbia venduto un esemplare rarissimo dell’unica rossa ibrida mai prodotta (la “LaFerrari”). Particolare era la colorazione inusuale dell’esemplare messo in vendita: “verde signal”, praticamente il verde che si trova nella bandiera italiana. Pare che avesse un valore di mercato di 2,5 milioni di Euro… Sarebbe curioso sapere se al verde erano anche le tasche del cantante o se invece Jay non si era trovato bene con l’ibrido. Ecco un estratto del concerto dei Jamiroquai all’arena di Verona.

Bruce Springsteen – Come fare per riassumere in poche righe la storia del Boss con il nostro Paese? Si parte dalla mamma Adele Ann Zerilli, nata a Brooklyn ma di evidenti origini italiane (il padre veniva da Vico Equense). Si passa sicuramente da un concerto mitico, entrato nella storia della musica, quello di San Siro del 1985. Altro concerto indimenticabile è quello tenuto a Firenze nel 2012 sotto il diluvio universale, quando il Boss cantò anche “Who’ll stop the rain” dei Creedence Clearwater Revival nel tentativo di esorcizzare il momento. Recentemente ha manifestato il suo amore per lo stadio di San Siro, nella speranza che non venga abbattuto come sembra essere intenzione dell’amministrazione comunale milanese. Ecco come Springsteen ha fatto ingresso a San Siro nel 2013, estasiato dall’accoglienza del pubblico e con il sottofondo delle note di Ennio Morricone.

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