Il 4 maggio, quando speriamo tutti di poter iniziare lentamente con il ritorno alla normalità, saranno stati quasi due i mesi di quarantena. Anche il mondo della politica ha dovuto affrontare questa emergenza inaspettata e non sono mancate le sorprese, le assenze, le presenze sgangherate, le virtù e i vizi di chi si ritrova chiamato a rappresentare i cittadini all’interno delle istituzioni. Arrivati a questo punto, è doveroso stilare un primo bilancio di questi primi mesi e dare un po’ di voti.
MATTEO BIFFONI è il figlio/amico/suocero/padre/fidanzato/cugino che tutti vorremmo avere e il suo carattere è emerso incredibilmente in questo periodo. Si è fatto in quattro per consegnare le mascherine anche in prima persona. Si è finito la gola per tenere in casa 200.000 pratesi quando si doveva anche alzare la voce per convincere i più scettici a rispettare le restrizioni. È stato totalmente a disposizione di tutti i cittadini durante le numerose e regolari dirette Facebook, alternando momenti di spontanea leggerezza (come nel caso del cane di Grosseto) ad altri un po’ meno genuini e sinceramente evitabili (il gigolò che lavora a nero). Non è mai scivolato in proclami sui quali poi è dovuto tornare indietro, come invece è successo ai suoi colleghi Nardella o Sala, per dirne due. A un certo punto però, si è talmente calato nella parte del personaggio da social che poi non è riuscito ad essere quella figura istituzionale forte in grado di risolvere le tensioni tra sindacati, imprenditori e prefetto. Cosa che invece andava fatta. Perché siamo Prato e campiamo soprattutto di pezze e moda. Voto 7
ANTONELLO GIACOMELLI parlamentare pratese di maggioranza, e quindi con la possibilità di avere rapporti direttamente coi ministri e con Palazzo Chigi, si è dimostrato del tutto marginale nel momento più cruciale quando avrebbe dovuto trovare una quadra per tutte quelle aziende che da due settimane chiedono disperate di riaprire. Voto 4
GIORGIO SILLI anche per lui, parlamentare, vale lo stesso discorso fatto al suo collega ma con l’attenuante di trovarsi all’opposizione. Si becca comunque l’insufficienza perché il background da cui proviene è quello del distretto. E se non è riuscito a fare qualcosa adesso che c’era veramente bisogno, cosa pensa di poter fare per Prato in futuro? Voto 5
NICOLA CIOLINI anche se all’inizio si era fatto prendere dall’atteggiamento forse un po’ troppo leggero lanciato dal sindaco di Milano Sala (sui social ci sono ancora le foto del 7 febbraio mentre abbraccia il titolare di un ristorante cinese a pranzo), nel corso delle settimane è stato semplicemente tutto ciò che un territorio come il nostro si aspetta da un Consigliere Regionale che fa parte della commissione sanità. Disponibile sempre con tutti, si è mosso con molta sobrietà ma con incredibile costanza tra ospedale, cittadini e associazioni. Voto 7,5
CLAUDIO BELGIORNO si è preso la scena della politica pratese in cinquanta giorni. In quanto consigliere comunale non è esente dal rispetto delle restrizioni in vigore per tutti, e per questo viene anche brontolato dal Presidente del Consiglio Comunale, ma lui se ne frega e continua a uscire come se niente fosse. Si muove con una matto ostentando beneficienza che invita tutti a fare, facendosi immortalare mentre dona il sangue che invita tutti a donare, raccogliendo chili di pasta italiana per i bisognosi italiani che invita tutti a raccogliere. A Belgiornopoli le regole le fa Belgiorno, su questo non ci piove. Per questo non infrange alcuna regola. Da solo, riesce a far dimenticare il nulla cosmico dell’intera opposizione, che in questo periodo trova il tempo di farsi notare per una sospetta spaccatura su un senso di marcia modificato a La Pietà e non per altre iniziative. Voto 8
GIUNTA BIFFONI totalmente assenti. Non da inizio quarantena ma da inizio mandato. Senza voto.
ENRICO ROSSI menzione a parte per il Presidente di Regione Enrico Rossi. Un andamento altalenante, il suo, che ha conosciuto luci e ombre. Da un inizio un po’ difficile, con la chiusura pochi giorni dopo l’inaugurazione all’Osmannoro dell’ambulatorio che avrebbe dovuto accogliere i cinesi di rientro dalla Cina, a un finale sicuramente migliore. Tutto sommato, la gestione sanitaria regionale non è stata una delle peggiori a livello nazionale, anzi. La sensazione è che, se avessimo avuto Giani, le cose non sarebbero andate così bene. Voto 6,5
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