Mens Sana in Corpore Sano diceva Giovenale. Mens Sana ma alleniamoci a casa direbbe qualcuno oggi. In questo giovedì, a cose normali, la Palestra Restart sarebbe stata piena di persone. Un corso in una sala, un corso nell’altra e poi la sala attrezzi piena di persone. A sfogarsi, a liberare la mente dopo un giorno di lavoro, a tentare di mettere su un po’ di fisico che l’estate è vicina.
Invece no. Niente corsi, niente musica, niente chiacchere, solo silenzio. La Palestra Restart di Campi Bisenzio, come tutte le palestre d’Italia, è chiusa. Serrata, silenziosa, immobile. Il tempo scorre e lei resta lì, senza i suoi rumori, senza il battere dei pesi, senza l’andirivieni di persone che l’hanno scelta come il rifugio sicuro delle proprie vite. Questa quarantena ha fermato anche il fitness perché, sebbene nella prima parte qualcuno provasse l’ebrezza del running molesto, poi è stato fermato. E’ vero, è la quarantena delle videochiamate fitness e dei tutorial whatsapp, ma questo non può essere paragonato a prima.
Andrea Ambrogini, il gestore della Palestra Restart, oggi sarebbe stato dietro al bancone rosso dell’ingresso pronto a salutarti e invece no, non è così. Non c’è nessun bancone, nessun ingresso, nessun bilanciere pronto ad alzarsi. Solo dubbi sulla riapertura, preoccupazioni sul come farlo e qualche riflessione su un mondo che questo coronavirus ha dannatamente cambiato.
Quali sono le maggiori problematiche che il coronavirus ha portato ad una Palestra come la Restart?
“La nostra palestra è a Campi Bisenzio e già dal giorno prima del DPCM avevamo deciso di chiudere tutto. Infatti dal 23 di febbraio il calo era stato netto, sia per ingressi che per quanto riguarda il fatturato. Ora sono quasi due mesi che siamo chiusi completamente e le entrate sono pari a zero. La grande differenza rispetto ad altre categorie è che noi non rientriamo nei famosi 600€ e ancora non sappiamo se ci rientreremo. Inoltre abbiamo impianti grossi da gestire e quindi l’affitto resta da pagare così come le utenze che continuano a correre. Basti pensare alle voci delle bollette delle nostre case ed amplificarle ad impianti grandi come può essere una palestra, queste spese comunque non te le toglie nessuno.”
Il Covid-19 ci ha costretti ad allenarci nelle nostre abitazioni. I social sono diventati il centro di allenamenti digitali, YouTube pullula di corsi online, voi cosa avete fatto in questo senso? Ci sono, poi, prospettive per una ripartenza a breve termine?
“Sui social della nostra palestra abbiamo provato a stare vicini ad iscritti e non con contenuti di allenamento e consigli per chi è a casa. Stiamo cercando di capire quando potremo riaprire insieme a tanti altri gestori di palestre della Toscana. Ci siamo riuniti in una chat per cercare di fare fronte unico. Ci sarà anche da capire come riaprire perché il distanziamento sociale è un problema. Se saranno mantenuti i due metri di distanza tra una persona e l’altra sarà difficile garantire alle persone lo spazio per allenarsi.”
Come vedi la prospettiva di riaprire a inizio estate?
“In generale d’estate è bassa stagione. Pensare di riaprire a giugno può essere deleterio perché si tratta di in un momento fiacco. Le mascherine poi nel nostro ambiente si possono utilizzare male visto l’impatto degli esercizi sul corpo. Inoltre si pone il problema dell’utilizzo degli spogliatoi e della distanza di sicurezza, quindi se uno dovesse riaprire darebbe la possibilità di allenarsi a molte meno persone. Le spese però continuano ad andare avanti. La vedo veramente problematica.”
Cosa ti manca di più della tua palestra?
“Mi manca il rapporto con le persone. Mi manca vedere i nostri clienti che usufruiscono di ciò che hai pensato per settimane e mesi. Mi manca vedere tutte le attività che si svolgono nella palestra con le persone che si allenano e stanno insieme scaricando i problemi che ognuno ha nella propria vita.”
Avete progetti per il futuro?”
Stiamo pensando a dei progetti nuovi, a novità diverse rispetto al passato. Le persone avranno voglia di trovare novità. Con questa quarantena abbiamo messo un punto e dobbiamo ripartire. E’ tutta un’incognita anche perché qualcuno parla di una seconda ondata di virus in autunno, quindi diventa difficile anche pensare a un business plan. Se si fermasse tutto nuovamente sarebbe un grosso problema.”
Secondo te, da gestore di una palestra c’è futuro per l’allenamento digitale?
“Si, secondo me rimarranno gli allenamenti digitali. E’ vero, già da prima qualcosa c’era con personaggi più o meno conosciuti che mettevano allenamenti online, ma ora tutto questo avrà una crescita. Infatti, considerando che riaprirai a ranghi ridotti, sfruttare il digitale può essere vincente. Ci saranno persone che saranno diffidenti, nei primi tempi, a venire nelle palestre e quindi cominciare con l’online in maniera seguita e strutturata ti puoi aiutare a farti nuovi clienti.”
Rispondi