“Si può dare di più, anche senza essere eroi” ce lo cantavano Umberto Tozzi, Gianni Morandi e Enrico Ruggeri e, oggi, questo verso dovrebbe essere inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Ieri, nei suoi discorsi a Camera e Senato, Giuseppi ci ha deliziati con la sagra della ripartenza. Peccato che siano passati undici giorni dall’ultimo DPCM emanato e, ancora, non ci siano misure concrete e reali per aziende, esercizi commerciali ed attività. I giorni passano, i furbi aumentano e quel famoso foglio da inviare alla Prefettura è diventato un’arma da taglio di molti imprenditori.
Dall’altro lato, poi, c’è il popolo dei 600 euro. Esatto, quel popolo che l’eroe Conte ha provato a deliziare con una manovra sicuramente insolita e importante per il Paese. Sicuramente questi soldi hanno fatto comodo a tutti quelli che li hanno ricevuti,. Peccato che non si siano considerate le diverse variabili.
Per esempio, chi possiede una attività come un bar non riesce a pagarci neanche un’utenza con questi soldi.
Infatti, considerando come ipotesi un bar di circa 100m2, l’affitto si aggira sui 1000€ al mese in base alla zona. A questi, ci sono da aggiungere le spese di luce ed acqua che possono essere stimate intorno ai 500€ per utenza singola. Inoltre, se il bar ha la cucina, c’è da considerare anche la voce gas.
È vero, in tempi di coronavirus tutte queste utenze saranno più che dimezzate considerando che di acceso sono rimasti i frigoriferi e poco altro, però la cifra complessiva è ben lontana da quanto stanziato per ora dal Governo con il “Cura Italia”.
La ministra Catalfo ha però garantito l’erogazione di un’altra indennità nel mese di Aprile anche se, ancora, non ha liquidato tutti coloro che hanno fatto la richiesta per Marzo.
Aspetta e spera qualcuno avrebbe detto, peccato che le utenze corrono, gli affitti vengono richiesti in maniera più o meno dilazionata a seconda del locatore e le tasse sono solo rimandate. Infatti, tutte le tasse per gli esercizi commerciali sono state rimandate a una data futura, ma andranno comunque pagate sebbene nessuno abbia fatto uso di tali attività nei mesi in questione.
I seicento euro servono solo e soltanto per la sussistenza personale e familiare perché chi gestisce bar, alimentari o ristoranti ha anche una famiglia, una casa e delle spese. Ma qualcuno sembra essersene dimenticato.
Perché non pensare alla sospensione delle utenze e degli affitti per queste attività? Forse perché c’era da pensare a fare nomi e cognomi.
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